Sulla piattaforma internazionale LA TERZA VIA, Plinio Perilli presenta l’opera sinestetica di Nina Maroccolo “La Rivoluzione degli Eucalipti”, edita da Disvelare edizioni.
«La lingua dei segni supera ogni bisogno di concetto, è saggezza senza volto; la stessa idea di moto-immoto solleva una poligamia di sensi. La parola e l’immagine sono sempre qualcos’altro. La storia di un eucalipto è in ciò che non dice e risuona e ad ogni istante rinasce, e in ogni istante si sfigura in un’esperienza carnale di dolore e di scintilla trapassata. Atterrito, l’eucalipto, da un ambiente alienato, viso-a-viso con il Tremendo, vibra fra le ombre, si cela e rivela la sua eccitazione da rivoluzionario. Ma, qual è il rapporto tra arte e salvezza?
Il segno è criptato, fa sanguinare, la forma va oltre la carne. Il compito dell’arte è trasfigurare le figure per restituire voce alla carne, all’essere; è ispirare, evocare. La sua poesia è l’apparire, accogliere là dove non si può dire – lasciandolo vivere – riconfortato».