Nina Maroccolo
Nina Maroccolo ha studiato Decorazione pittorica e fotografia d’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze; ha lavorato nell’ambito del Restauro su Carta a Palazzo Spinelli; ha appreso ed esperito l’arte dell’intaglio e dell’intarsio su legno tenero presso le botteghe degli artigiani fiorentini.
È stata mezzo soprano nel coro a otto voci della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, per la direzione del M° Don Luigi Sessa. Ha fatto parte dell’etichetta discografica indipendente CPI, della City Lights Italia, consorella europea della storica City Lights fondata da Ferlinghetti a San Francisco.
Membro fondatore del gruppo artistico-sperimentale ATEM, dieci anni fra parola, musica e performances dal vivo. Tra le sue pièces teatrali, interpretate e cantate, ricordiamo almeno l’estemporanea “Partitura per ferro e terra” dedicata all’opera dello scultore Jaume Plensa, Teatro Limonaia (Firenze 2002). Annelies Marie Frank (dal suo libro omonimo), Teatro Vascello (Roma 2005).
Nastro – Omaggio a Giacomo Manzù (Salone del Libro, Auditorium DM, Torino 2012), cortometraggio per voci recitanti, Stefano Amorese e Nina Maroccolo, elettronica, corto/videoarte. Regia di István Horkay, musica del M° Daniele Venturi.
ME DEA, testo e regia di Marco Palladini. Con Nina Maroccolo e Giulia Perroni (Teatro Aleph, Roma 2014). Al suo esordio cinematografico come protagonista del film d’arte LA SESTA VOCALE. Regia di Iolanda La Carrubba, colonna sonora di Gianni Maroccolo: opera finalista al “Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2013” nella rassegna Director Lounge DL9.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il carro di sonagli (City Lights Italia 1999), Annelies Marie Frank (Empirìa 2004), teatro, con una lettera di Alda Merini. Illacrimata (Tracce 2011), poemetti, prefazione di Paolo Lagazzi. Animamadre (Tracce 2012), romanzo, prefazione di Fabio Pierangeli. Malestremo – Sedici viaggi nell’Altrove (Tracce 2013), racconti, prefazione di Marco Palladini. La Rivoluzione degli Eucalipti (Disvelare 2020) sinestesia lirico-visionaria tra prosa e fotografia.