Luigi Franzese
Luigi Franzese nasce a San Giuseppe Vesuviano nel 1952. Partito con opere figurative di grande valore artistico, culturale e tecnico e dopo esperienze surreali-espressioniste, risalenti ai primi anni di frequenza della scuola d’arte, giunge a un tipo di investigazione post-informale-espressionista che rimette in gioco tutte le sue esperienze, oggettive e memoriali, per approdare poi a interessanti ricerche neo-nucleari- concettuali che indussero il giornalista Gino Grassi a scrivere che sulle falde del Vesuvio stava nascendo una nuova maniera di fare arte e lo scrittore Raffaello Biordi a considerare Franzese novatore di grande interesse degli ultimi 150 anni. Segnalato alla Giorgio Mondadori e Associati Editori quale giovane artista emergente per il catalogo dell’Arte Moderna Italiana, 1988, mentre storici e critici d’arte di chiara fama tra i
quali Giulio Carlo Argan, Filibero Menna, Franco Solmi, Maurizio Calvesi hanno scritto di lui. Ha all’attivo mostre personali e collettive, tra cui Annullamento dei piani come superfici, Galleria Dehoniana, Napoli, 1980; Ischia arte 83, Castello Aragonese, Ischia, 1983; Il silenzio della Materia, Castello Cinquecentesco,
L’Aquila, 1990; I Rassegna Nazionale di Arte Contemporanea, Palazzo dei Capitani, Ascoli Piceno e Museo Basilio Cascella, Pescara, 1998; Cartolina per Napoli, Palazzo Reale, Napoli, 2000; Emozioni vesuviane, Grotte di Castelcivita, 2006; La forza vulcanica dell’arte, Biblioteca Elsa Morante, Roma, 2007; Di materia in materia, Museo Gracco, Pompei, 2009; Del Vesuvio Franzese, Maschio Angioino, Napoli, 2010; I segreti della Materia, Teatro Carlo Gesualdo, Avellino, 2013; L’arte nel sociale, Basilica San Domenico Maggiore,
Napoli, 2017; Vesuvio, cosmo e tempo, parco archeologico di Pompei-Villa Regina, 2023.