Antonio Vecchione
Per tracciare il mio profilo di autore dovrei esordire col ricordare il mio profondo legame con la Comunità Baianese e con la sua cultura contadina, a cui ho dato ampio risalto nelle mie pubblicazioni. Ma questo legame ha qualcosa di “speciale”: non è razionale ma, per così dire,poetico; è misterioso e inspiegabile, nel senso che travalica la naturale capacità d’intendere: a guardarmi dentro scopro tutta una serie di contraddizioni che in fine si accordano. Sono nato (09.12.46) e cresciuto in quel quartiere dei “vesuni”, il cuore dei miei racconti, dove le case, la vita, tutto tracimava di cultura contadina, intanto che mi nutrivo, quotidianamente, di manualità e di commercio nella bottega artigiana di mio padre e dei valori ideali riverberati dal circolo di Azione Cattolica. Gli studi al Liceo Classico, la laurea in Chimica, la possibilità di girare e conoscere il mondo sono state occasioni di trasformazioni profonde: invece scopro di emozionarmi ancora per un contadino dei “Vesuni” che mi racconta un ingenuo episodio di un tempo lontano. Affronto la dura realtà del mercato, ma al tempo stesso, mi dedico a scavare nel cuore dei baianesi per far riaffiorare la cultura di vita e riscoprire i sentimenti che li hanno animati per secoli. Né mi sono mai tirato indietro quando si è trattato di contribuire ad elevare il livello di civiltà dei giovani di Baiano, promovendo ed organizzando manifestazioni sportive, artistiche, culturali. L’impegno politico-amministrativo, naturale sbocco del mio essere baianese,fu da me vissuto come un vero e proprio attraversamento del deserto:la semplicità, la schiettezza e lo stupore con cui dedicavo, senza riserve, tempo e capacità al servizio di Baiano, con risultati lusinghieri, non sempre erano apprezzati in un mondo che mi risultava estraneo. Ecco chi sono.