Luigi Vollaro
LUIGI VOLLARO (Scafati, 1949). Si diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo di Umberto Mastroianni e di Augusto Perez. Del 1972 è la partecipazione alla VIIa Rassegna d’arte del Mezzogiorno, tenutasi al Museo di Villa Pignatelli di Napoli, l’anno dopo tiene la sua prima personale, ospitata dal Centro Arte Incontri di Nola.
Le prime opere in terracotta sono della fine degli anni Settanta, sarà utilizzata per un decennio, con mostre personali e collettive in Italia e all’estero (tra l’altre Torino, Roma, Macerata, Monaco di Baviera). Nel 1986 è invitato alla XI Quadriennale di Roma, anno nel quale con Angelo Casciello, Franco Cipriano, Luigi Pagano e Gerardo Vangone darà vita all’esperienza dell’Officina di Scafati. Nel 1989 tiene una personale a Palazzo di S. Galgano, promossa dall’Università degli studi di Siena. A cavallo fra gli anni ottanta e novanta l’argilla lascia spazio al piombo. I piombi affiancheranno le terracotte nelle mostre di questo periodo con personali all’Istituto Grenoble di Napoli (90), allo Spazio Temporaneo di Milano (91), all’Abazia di Realvalle di Scafati (91), all’ex Frantoio Volpe di Terlizzi (Ba) (92), alla Pagea Art di Angri (96) ancora allo Spazio Temporaneo (97) e poi alla Galleria comunale d’arte moderna di Scafati (98). Nel 1998, a seguito della mostra “Nuove Contaminazioni. Scultura. Spazio. Città” in Udine una sua scultura viene acquisita alla collezione della Galleria d’Arte Moderna. Nel 1999 gli viene assegnato il Premio Internazionale di scultura “Costantino Nivola”. Nel 2004 viene invitato ad Agliè alla rassegna Internazionale di Scultura, l’anno successivo una sua scultura viene acquisita alla collezione “Generazione anni quaranta” del Museo MAGI di Pieve di Cento (Bo). Dai primi anni del duemila entra in scena, tra le materie usate, il rame : nel 2006 una sua grande scultura in rame è acquisita nella collezione del Museo Arte Ambientale di Giffoni sei Casali e collocata nella piazza del Casale Sieti, del 2007 è l’invito dell’Università Cattolica di Milano ad esporre nella rassegna Arte spiritualità nel chiostro e l’opera esposta sarà poi inserita nella collezione dell’Università. Sempre nel 2007 una sua scultura monumentale viene collocata nella piazza del Centro Commerciale “La Plaza” di Scafati, Massimo Bignardi, scrive a proposito, […] il progetto d’intervento si è dovuto porre in rapporto ad un dimensione urbana più caratterizzata che si prospetta di esercizio consumistico e di allettata socializzazione, ove la scultura risponde sia al suo essere un corpo a vocazione poetica – l’artista riesce a trasferire la liricità di una gemma prossima a sbocciare – a farsi segnale di una memoria collettiva legata alla terra, sia di segnale urbano, di forma dell’immaginario che interagisce con il presente. […] Vollaro con il Grande Fiore è approdato ad una configurazione plastica e d’immagine che fa i conti con l’urbano, con la complessità di domande che esso pone oggi alla pratica scultorea, mantenendo fede al suo originario statuto di manipolatore di materie piegate al suo registro immaginativo, plasmando corpi che, scrive Focillon a proposito del mondo delle forme, si “mescolano alla vita, dalla quale provengono, traducendo nello spazio certi movimenti dello spirito” […]. Del 2010 è la personale al FRAC di Baronissi e successivamente alla Pagea Art di Angri. Nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia. È del 2014 la partecipazione a “REWIND” arte a Napoli 1980 – 1990, tenutosi a Castel Sant’Elmo, Napoli.
Nel 2016 tiene una sua mostra personale negli spazi archeologici del Monastero della SS. Trinità in Ravello (Sa) seguita nel 2017 dalla personale “TRONI” presso il convento di S. Maria degli Angeli in Montoro (Av) è dello stesso anno la mostra “dittico” con A. Casciello presso il centro L. di Sarro in Roma. Nel 2019 è invitato a “Un segno per Leonardo nel quinto centenario della sua morte” presso il complesso basilicale Paleocristiano di Cimitile e tiene una sua mostra personale presso “Palazzo Ducale” in Paduli (Bn). Nel 2021 espone per “Infinito spazio di una cella” a Terlizzi (Ba). Nel 2022 inaugura una sua personale al “Complesso delle Clarisse” in Montesarchio. Nel 2023 è invitato alla “Biennale di scultura” di Trezzano sul Brenta. Vive a Scafati